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La band Jazzprint - la storia

  • La storia illustrata su pdf

    La nascita
    Fondati nellŽ 81 da Francesco Pisanu, con Stefano Bianchini, Sergio Decarli: 3 giovani musicisti polivalenti e poco inquadrati. Le esperienze di tipo classico e pop, che costituiscono il loro background sono unificate dal linguaggio Jazz. Il nome "traccia di Jazz" esprime proprio lŽintenzione programmatica per una ricerca musicale aperta alle sollecitazioni più svariate.

    Il periodo "classico"
    Nel dicembre 81 i Jazzprint (alla cui formazione si è aggiunto il trombettista Franco Falceri) partecipano al Festival Internazionale di Trento dedicato a Bela Bartok, presentando brani del musicista reinterpretati in chiave jazzistica. La formula (allora innovativa) funziona con critica e pubblico. Una conseguente serie di concerti importanti (Gioventù Musicale, Festival Nazionale dellŽUnità...) culminano con Pergine Spettacolo Aperto (con Giancarlo de Paolis al basso) nellŽagosto dellŽ82.

    La svolta con Braido e Benny Weiss
    Sempre nellŽ82 comincia la collaborazione con Andrea Braido (giovanissimo chitarrista che nel giro di qualche anno sarebbe divenuto tra i session-men italiani più richiesti e apprezzati). Il suo ingresso produce una svolta espressiva con sonorità inclinate verso il rock. Il sound viene mantenuto nellŽalveo jazzistico dallŽapporto del sassofonista Benny Weiss.
  • Il periodo aureo
    Tra lŽ84 e lŽ86 i Jazzprint vantano una formazione di grande spessore tecnico e artistico, con un sound agguerrito ed omogeneo che li porterà a tournèe di successo in Italia Settentrionale: alla batteria Davide Ragazzoni, al basso Andrea Braido, alle percussioni Sbibu (Francesco Sguazzabia). Il loro Funkie-Jazz è incalzante.

    Il disco
    EŽ dellŽ87 lŽLP con Rhonda Moore (vocals), Massimo Donà (tromba), Stefano Olivato (basso), Marco Castelli (sax), Davide Ragazzoni (batteria), Sbibu (percussioni), Francesco Pisanu (tastiere e musica). EŽ il coronamento della fase più creativa e intensa del gruppo anche se la registrazione, un poŽ compassata, non esprime lŽeffettiva potenzialità comunicativa che i Jazzprint dellŽepoca trasfondevano nei loro concerti.

    La crisi e le successive ricerche
    DallŽ88 al 92 i Jazzprint si eclissano. EŽ con lŽentrata di Emilio Galante e il ritorno di Stefano Bianchini che il gruppo riprende lŽattività concertistica nella costante ricerca di sbocchi nel linguaggio. Importante lŽapporto di Massimo Turco nella creazione di basi ritmiche elettroniche e nella loro miscelazione live.

    Nuovo millennio, nuove strade
    Le puntate compositive in campo classico di Pisanu hanno prodotto un avvicinamento tra i Jazzprint e gruppi strumentali colti. Si è sempre più ricercato lŽaccostamento di musicisti di diversa estrazione per aprire nuove strade espressive.
    La band Jazzprint - la storiaLa band Jazzprint - la storiaLa band Jazzprint - la storia

    Jazzprint
    Jazz contaminato - infetto - non pastorizzato
    Jazz, salsa, pop, latin, Trento, Italia.